Al teatro Lyrick di Assisi, il comico bolognese mette a soqquadro la grammatica con un monologo che mescola umorismo e critica sociale. “Arrivano i Dunque” è un’opera che arricchisce la mente e lo spirito. È anche un viaggio intellettuale ed emotivo che stimola la riflessione, solleva l’anima e lascia una sensazione di speranza: un appello alla nostra capacità di reinventare il mondo. Per stimolare l’Occidente a non essere “Uccidente”. Per disinnescare slogan come «vengono prima gli italiani», che ci trasformano in un «popolo di eiaculatori precoci». Riflettiamo, tra lazzi e frizzi, su temi come l’emigrazione e l’accoglienza, la morte, la guerra, la condizione disumana dei carcerati. Senza rinunciare alla rivolta, che comincia dal rivoltarsi il camice. Puntando a un futuro “imbelle”, che inizia proprio quando impariamo a “sbellicarci” dalle risate.
dalle 21:15